Primo appuntamento di
"Paflasmos: il lato Umano della salute"
Lunedì 25 ottobre 2010 ore 20.45 a Zevio -Vr-
ascolta l'incontro cliccando qui
http://www.paflasmos.org/zevio.mp3
“Facile ascoltare!”, si pensa.
E invece no.
Quasi per assurdo l’ascolto arriva prima della parola, in quanto la parola stessa è “dispersa” se non incontra “ascolto”.
Mi sento di affermare che l’ascolto è un ruolo molto attivo, senza il quale non è possibile l’incontro, dal quale può scaturire la comprensione.
Che significa “ruolo attivo dell’ascolto”?
Significa, in primo luogo, liberare la propria mente da parecchie cose: la fretta, le preoccupazioni personali, la presunzione di conoscere a priori il pensiero dell’altro, il pregiudizio sul valore delle cose che stanno per essere dette, l’arroganza di aver già individuato bisogni o scopi prima che la frase sia conclusa...
Inoltre, l’ascolto pretende la Curiosità: la curiosità di entrare nel mondo che l’altro, attraverso la sua parola -e il suo silenzio!- ci invita a conoscere e scoprire.
Pretende la Pazienza, quella pazienza che si manifesta rispettando i tempi espressivi dell’altro, l’eventualità dell’uso di un linguaggio poco preciso, le lunghe pause che precedono le grandi rivelazioni del proprio sentire...
In più, l’ ”ascolto attivo” non prescinde dall’Attenzione: l’attenzione alla musicalità della voce stessa, quando sale, si abbassa, vibra, si spezza...”arrossisce”!
E, come se il resto non bastasse, l’ascolto attivo...non si esprime solo con l’uso delle orecchie: bisogna mettere in campo molte altre sensibilità : lo sguardo, per osservare l’atteggiamento di chi ci è di fronte e per offrirgli uno specchio immediato della nostra disponibilità; il corpo, perchè un semplice abbraccio può essere la più potente chiave affinchè un cuore possa mettersi a nudo e sentirsi accolto e protetto; un certo “sesto senso” per spingersi ad intuire o cogliere le cose non dette e poterle far affiorare; una bocca: che sappia sorridere e dire “parole buone”, termine che uso per invitare a cercare parole Sagge.
Ci vuole anche la “memoria di sé” , per agire bene l’ascolto: perchè se ci dimentichiamo delle nostre antiche sofferenze, del nostro “esserci sentiti soli”, delle nostre “grandi scoperte” che non sapevamo con chi condividere, non possiamo, a nostra volta, rendere GRANDE l’ascolto attraverso l’EMPATIA.
Il libro che ho scelto come trait d’union tra Paflasmos , il mio vecchio programma radiofonico di lettura di libri, appunto, e questo incontro, è “Il Tempo dell’Essere - La filosofia dei piccoli”, nel quale il Prof. Giorgio Scarpi ci riporta la profondità che sanno raggiungere ed esprimere i giovanissimi, se stimolati a farlo.
Non c’è sempre un attento Prof. Scarpi a raccogliere perle preziose, a valorizzare la creatività e la sensibilità dei ragazzi...ma esiste sempre un folto numero di adulti che con loro interagiscono.
Il mio intento e auspicio è di far sì che noi stessi, gli adulti, diventiamo sempre più in grado di essere quel terreno fertile sul quale i nostri giovani, futura società di domani, possano riversare se stessi, certi di poter essere accolti (ed eventualmente “raccolti”), per dar loro una possibilità in più di realizzarsi al massimo del loro potenziale in essere.
Elena Furio
(*) Per primo ringrazio Gabriele Barbi per volermi felice, aiutandomi a realizzare le cose in cui credo.
Segue Mirko Simonaio (ASL Verona) che mi ha dato la spinta e l’appoggio che mi mancavano.
Il Sindaco di Zevio, Rag. Paolo Lorenzoni, che ha subito patrocinato questo evento.
Inoltre, in ordine alfabetico, Dott.ssa Elisabeth Berger, Sig. Ivo Marchese, Prof.ssa Roberta Mosconi del Comitato Aria Pulita, Prof. Giorgio Scarpi con il suo libro, l’Assessore alle Politiche per la famiglia Avv. Maria Tezza.
Fuori elenco, Telefono Azzurro.