Cattiva maestra televisione

ndr. "Il potere (dis)educativo e politico della televisione"

 

 

"Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto.

Dico così perchè anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. ma allora sarà troppo tardi"

Karl. R. Popper

 

"Se la televisione non ha alcun effetto sugli spettatori, come si spiegano i miliardi di dollari spesi ogni anno in pubblicità televisiva?" Charles E. Schumer

 

 

 

QUESTO libro non è accompagnato da una recensione o qualcosa di simile, ma da una lettera di un’ascoltatrice che ha deciso di condividere con noi i suoi pensieri e il suo leggere.

Grazie mille Graziella, per le tue preziose parole e per averci offerto il tuo libro.

Elena

 

Cara Elena ,

[...] ti seguo già da un po’ di tempo, e il tuo leggere e talvolta commentare o introdurre qualche parte dei libri a cui presti la voce, mi ha indotta a sperare che forse sarai disposta, prima o poi, a trasmettere il breve saggio di Popper e Condry a cui ho allegato queste righe.

Avevo già delle mie specifiche opinioni, riguardo l’argomento televisione, su quanto influenzi costantemente il nostro pensiero, i nostri desideri, i nostri comportamenti.

Quando, ad esempio, sento l’indignazione (e soprattutto la meraviglia!) davanti a notizie riguardanti stupri commessi da quelli che ancora si possono chiamare bambini, i quali poi, nella loro “assurda innocenza” arrivano a riprendere e pubblicare in internet le loro azioni, mi sale dentro un prepotente moto di rabbia e di pietà: la rabbia contro un mondo adulto insensibile che dimentica , per proprio interesse, che condivide il proprio spazio con creature in formazione, curiose, assetate come spugne di nozioni, di modelli, di crescita, ma ancora senza alcuna capacità critica e di giudizio; e PENA per queste ragazzine e ragazzini, vittime in ogni caso.

E mi chiedo come non ci si renda conto che vedere e vedere e ancora vedere sempre e comunque immagini in cui la figura femminile appare senza valore (se non quello erotico) e indifesa davanti a qualsiasi violenza, in cui il sesso non viene raccontato come momento di intimità/amore/piacere reciproco, bensì come la cosa più banale e tuttavia più prestigiosa della vita, in cui la violenza è gratuita , diffusa e praticamente impunita se non addirittura giustificata, faccia si che l’inconscio (per natura a-critico) crei un immaginario per il quale queste sono le cose “normali”.

Ma “normale” non è sinonimo di “giusto”...

Inoltre, l’immagine, è immediata. Davanti ad essa siamo tutti indifesi: non è come leggere, così come fai tu, un libro. In questo caso eventualmente crei immagini mentali personali e se cominciano a non piacerti...interrompi la lettura e cambi libro.

L’immagine no: quando ti colpisce, l’hai già vista per intero, ti è già entrata dentro, ha già colpito e creato emozioni, ti ha già lasciato segni (dei quali puoi anche essere inconsapevole), ma che restano lì, dentro di te e lavorano dentro, avendo raccolto molti più dettagli e suggerimenti di quanto tu ti possa rendere conto.

Mi ricordo me stessa, giovincella. Stavo semplicemente cambiando canale per scegliere il programma da guardare: mi si spara in faccia l’immagine di un tale che , in primo piano, si fa esplodere la testa. Forse non ci crederai, ma ancora adesso, dopo quasi trent’anni, se, come ora, evoco quel momento, l’immagine è ancora lì, ferma, perfetta, uguale a se stessa.

Nonostante queste mie opinioni, però, non ti avrei mandato questo libro.

La spinta è arrivata ricordando un altro evento, più recente, che mi ha shoccata... e non era in TV.

Stavo guidando su una strada secondaria, a bassa velocità, cercando un numero civico. Ho sentito la mia macchina spostarsi, tanta era la velocità dell’auto che mi ha superata.

Più avanti la strada si stringeva. All’imbocco c’era un’altra auto e in senso contrario una seconda.

Non ho fatto in tempo a dire “oddio!”

Io e mia nipote abbiamo visto l’auto che ci aveva superate trovarsi a ridosso di una sorta di barriera che ostruiva completamente lo stretto passaggio: erano le altre due vetture che si stavano incrociando in quel preciso istante.

Chi ci ha sorpassate è finito sotto il baule del suv e sul cofano dell’auto che procedeva in senso contrario, che si è trasformato in una sorta di rampa di lancio: si è sollevato in volo, ha roteato due volte nell’aria seminando ruote e altri pezzi, e ancora in volo si è schiantata nella parete della casa lì accanto.

E IO NON HO PROVATO NIENTE!!!

SAI “NIENTE”? Era solo una delle tante immagini viste troppe volte in TV. Ero al cinema.

Solo le urla di mia nipote mi hanno riportata alla realtà, e a quel punto, va bene, agitazione, paura, tremori ecc...una reazione normale.

E alla fine, incredibilmente, non c’erano nemmeno feriti gravi.

Ma quello che mi ha davvero SHOCCATA è stata la mia temporanea incapacità di rendermi conto che era qualcosa di reale. Di reale e tragico.

Ecco perché ci terrei tanto che tu leggessi nella tua trasmissione “Cattiva maestra televisione” , se potrai farlo. Vorrei che quante più persone possibile fossero raggiunte dalle riflessioni che questo breve saggio invita a fare.

Graziella