FAMIGLIE IN CRISI E RISCHI DEL WEB SUI MINORI è il titolo dell’incontro che si è tenuto giovedì 27 ottobre, sviluppandosi attorno al libro "L'inganno di una persona perbene" di Luisa Nadalini, edito da Gabrielli Editori.


Senza pensare che ne avrei fatto un servizio e pur consapevole che non mi sarebbe stato possibile seguire tutto l'incontro, ho fatto le corse per essere presente questo evento, attratta dal proprio dal titolo.


Non me ne vogliano l’autrice, l’editore e i relatori presenti se non mi occuperò di presentarli e di raccontarli, ma ciò che mi ha spinto oggi a parlare con voi, è la voglia di farvi partecipi della qualità di persone che sono tra noi, uomini e donne impegnati quotidianamente a cercare davvero di migliorare questa società che spesso troppo corre, troppo va allo sbaraglio, dimenticandosi di prendersi cura dei più innocenti, i giovanissimi.


Lo spunto di questa tavola rotonda sul Web, rimane il libro della psicologa Nadalini, libro sostenuto e voluto anche per le scuole, grazie alla sua narrazione di ciò che la rete di internet nasconde tra le sue maglie: valenze positive quando se ne fa un uso corretto, ma gravi rischi in caso contrario.


Il libro è un thriller che sviluppa la sua storia attorno ad una giovane, nonché vittima del Web, che ha pagato cara la sua ardimentosa scelta di incontrare di persona qualcuno conosciuto in chat.


Prescindo dagli aspetti più ovvi, quali le ore passate in solitudine davanti ad uno schermo, alle timidezze che spariscono nascosti dietro ad una tastiera ma che non si affrontano e superano nella vita reale, l’eventualità di fornire incautamente i cosiddetti dati sensibili...mi soffermo piuttosto a ciò che evoca esplicitamente il titolo del libro: l’inganno e la persona per bene.


Sono due aspetti, a mio avviso, imprescindibili: per ingannarmi, DEVI conquistarti prima la mia fiducia.


Dall’incontro è emerso quanto i giovanissimi, proprio perché alla ricerca di conferme, della loro identità, della loro appartenenza ad un gruppo (troppo spesso tracciato nel contenitore di qualche superficiale cliché), si espongano in toto, molto più che nella vita reale, per quelli che ritengono essere i loro aspetti maggiormente vincenti: ma si espongono con l’ingenuità che giustamente li caratterizza, emergendo con la verità del loro essere.


Incauti, aperti, veri, prendono per altrettanto vero ciò che ritengono provenire da loro pari o da figure leader. Ed è qui che invece gli adulti di un certo tipo, sicuramente per bene in apparenza, tendono le trappole più pericolose, strumentalizzando l’espressione del sé dei ragazzi stessi...


Sono persone che sanno scindere la propria personalità, creando un alias a misura, con linguaggi e immagini opportune, interessi da condividere con chi sta dall’altra parte, e spesso sanno fare una cosa molto rara: sanno fingere bene di ascoltare, consolare, comprendere.


In una società che non ascolta mai, rapita dalla fretta e dalla distrazione, ma tuttavia sempre pronta a giudicare e punire, un ascolto e un’accoglienza non giudicante o addirittura complice e comprensiva, vi siete mai chiesti che potere possa avere?

E’ stato rimarcato più e più volte, durante l’incontro, di non accettare mai di incontrare qualcuno che si sia conosciuto solo virtualmente...personalmente , mi sento di aggiungere che anche nella vita reale è bene, in caso di nuovi incontri, parlarne con un adulto, informarlo di dove si va e con chi , incontrarsi in luoghi pubblici e possibilmente in compagnia...



Ma chi mi ha veramente fatto decidere di condividere con voi l'eperienza di questo incontro, è stata la dott.sa dott.ssa Annalisa Tiberio Responsabile dell’Ufficio Interventi  Educativi dell’UST,con la sua forza, la sua veemenza, la sua dolcezza


Sottolineando con forza quanto i ragazzi siano, perdonate il gioco di parole, “davvero veri” , ha enfatizzato nel contempo quanto siano invece gli adulti, quel tipo di adulti, ad essere finti, bugiardi, irreali....



Ha ricordato fervidamente agli insegnanti, il loro compito di educatori, dediti all'ascolto e non al giudizio, all'incoraggiamento e non alla negazione.

Ha esortato i genitori a favorire le vere relazioni interpersonali, mettendo al bando l'egoismo della tranquillità genitoriale, garantita perché i figli sono sotto i loro occhi e non corrono rischi...se non quello di diventare individui profondamente soli e incapaci di creare solidi legami.

Ha sollecitato a prendersi cura dei sentimenti dei ragazzi, a creare rapporti di fiducia e di confidenza.

E io aggiungo: queste sono azioni impegnative per gli adulti: essere presenti, ascoltare, incoraggiare, non giudicare... ma quanti di noi non avrebbero voluto poter avere altrettanto dai propri genitori, dai loro educatori?



La dott.sa Tiberio ha poi ripreso informando che introdurrà questo libro nelle scuole, quale strumento educativo e di riflessione, che organizzerà seminari anche serali allo scopo di sviluppare conoscenza e consapevolezza riguardo agli svariati strumenti che internet fornisce e che chi desiderasse proporre questo tipo di servizio, per altro gratuito, presso scuole o associazioni, deve semplicemente mettersi in contatto chiamando lo 045.8086565 o scrivendo una mail al seguente indirizzo : puntoascolto@istruzioneverona.it


Come sempre, mi auguro che le mie parole arrivino a voi al di là delle informazioni, per ricordarvi sempre quanto noi stessi possiamo agire in prima persona.