Certe Notti, la Luna...
Certe notti...mi trovo lì, sopraffatta da una bellezza perduta...
Certe notti, tornando verso casa, la Luna.
Arrivo ad un punto in cui mi accorgo, sorpresa, che i fari della mia
auto ... sono in più.
E’ improvviso, quel punto. Inatteso.
Una curva e... e la strada, davanti, si apre, come un nastro di
cristallo che avvolge il fianco del Monte, che si inabissa verso valle
e riaffiora più avanti, là in fondo, là dove quel tunnel di rami e foglie
finisce di coccolare il segreto della curva.
E’ un paesaggio...surreale, tanto prezioso quanto raro...
Inimmaginate, si stagliano sull’argento del manto stradale ombre,
ombre nitide e nere, nerissime, di ogni singolo albero, di ogni
singolo filo d’erba, la mia stessa sagoma.
Alzo, incredula, lo sguardo...
Non è buio Cielo quando Luna splende così...
La sua luce è fredda, tagliente e brilla. Brilla quasi ad abbagliare.
E Cielo...Cielo è blu, mentre accarezza una ad una le cime del
Monte, le venature baluginanti di canaloni spolverati a neve e fa da
sfondo di raso alla nera immanenza che nella Notte si fa ancora più
imponente ...mentre stelle, stelle davvero innumerevoli come le
pagliuzze d’argento di certe sfere ad acqua di Natale, luccicano
inarrivabili persino allo sguardo...
Il Mondo è fermo.
Il Silenzio, totale.
Sola, a volte, impercettibile l’ombra evanescente di un capriolo che
prende le distanze dalla strada verso il buio profondo e quasi
imperscrutabile del bosco.
In quelle notti, scendo dall’auto.
Scendo e cammino.
...e non serve la torcia.
...e non serve socchiudere gli occhi per penetrare la Notte.
Luna è generosa e gode di giocare a fingersi Sole.
Ogni passo è sicuro, guidato dal bagliore di Brina che gioca con
Luna.
Le ombre prendono via via forma, sempre con meno segreti. Forme
che si manifestano componendosi e affiorando dal buio: contorni di
staccionate, profili perfetti di pini, diafane sagome di casotti di
campagna o di case di contrada, confini precisi di prati e bianchi
muretti di pietre.
Sogno avvolge Realtà e l’uno e l’altra perdono i propri confini e il
proprio tempo...e in quel mentre il respiro si fa
piccolo...sospeso...minuto. I sensori si espandono per non perdere
lievi e promettenti fruscii, impercettibili sorrisi di Fate e Folletti
compiaciuti e ammiccanti nell’accogliere estimatori nel loro segreto
Mondo e fragranze risvegliate dallo stropiccio dei passi...
Mistero sospeso e effimero, nascosto alla fretta, alla luce dei
lampioni, al bagliore dei fari.
Nascosto ma non recondito, non segreto, non precluso...
E’ sufficiente che ci sia Luna.
E’ sufficiente che siano notti...che siano “certe” notti...